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Oggi voglio parlarvi di “rigidità”. Fino a qualche anno fa quando sentivo questa parola pensavo a rigidità climatiche, rigidità al tatto, insomma cose piuttosto comuni che tutti conosciamo. Ora questa parola ha assunto tutt’altro significato in casa nostra. Vediamo qualche esempio?

Il bicchiere sta a sinistra e il tovagliolo rigorosamente a destra: se tutto non è così posizionato non inizia a mangiare. O meglio…non inizierebbe a mangiare. In questi casi, serve molta pazienza e tanta tenacia, a noi sta a convincerlo che può mangiare tranquillamente anche posizionando il bicchiere a destra.

Un’altra rigidità è dover fare sempre le stesse strade per recarsi in posti a lui conosciuti. Anche in questo caso sta in noi non cedere e, soprattutto, non assecondare questo. Le rigidità vanno bloccate dal loro insorgere perché solo così possono sparire in tempi anche molto brevi.

Sinceramente non siamo così bravi da riuscire a bloccare tutte le rigidità che insorgono regolarmente, ma sicuramente diamo importanza a quelle che limiterebbero poi la nostra vita quotidiana e soprattutto la sua. Onestamente, alcune rigidità a volte sono molto utili anche a noi e su queste non interveniamo: un esempio è andare a letto alle 21 in punto o lavarsi rigorosamente le mani dopo pranzo.

In ogni modo, con tanto lavoro e con il metodo giusto stiamo lavorando costantemente su questo fronte, sicuramente non semplice, per fare in modo che lui stesso viva più serenamente ogni tipo di cambiamento. perchè la vita quotidiana è fatta proprio di cambiamenti continui che non devono spaventare!